La tela di canapa tessuta a mano a Champorcher porta oggi il nome de Lou Dzeut, la cooperativa che da trent’anni continua l’antica tradizione artigianale e che nel 2019 compie il trentesimo anno della sua fondazione.

In Valle d’Aosta come in tutto l’arco alpino si coltivava la canapa, ricavandone una fibra più robusta della lana e più resistente all’usura. Il filato ottenuto, a seconda della sua finezza o rusticità, era impiegato per confezionare biancheria e indumenti, teli per il bucato e per il fieno, cuscini da trasporto e sacchi, nonché per produrre spago per cucire le suole delle pantofole, cordicelle e legacci ampiamente utilizzati nei lavori agricoli.

Oggi come un tempo Lou Dzeut tesse a mano la tela di canapa, confezionando e ricamando i manufatti.

Le ricamatrici e la sarta si ispirano, per le lavorazioni, ai corredi dai capi pratici, robusti e sobriamente eleganti, delle famiglie del passato. Un tipo di produzione fortemente legato alle caratteristiche culturali della Valle d’Aosta e che oggi rischia di scomparire. Per contribuire alla sua conservazione, oltreché per incoraggiare le società organizzate in forma di cooperativa soprattutto nelle zone di alta e media montagna, la Regione sostiene, ai sensi della legge regionale 44/1991, Lou Dzeut nella produzione e nella vendita dei manufatti. Nell’atelier si producono oggetti unici e personalizzati: asciugamani con orli in pizzo o ricamati, canovacci, grembiuli, tovaglie, centri tavola, cuscini, tende e altri complementi di arredo rifiniti e decorati con grande cura e ricercatezza. Su ordinazione si realizzano, con la tela di produzione propria, camicie e gilet confezionati su misura.

Lou Dzeut partecipa da oltre vent’anni alle manifestazioni dell’artigiano valdostano di tradizione, sia in estate sia in inverno. In varie edizioni della Mostra-Concorso, con i manufatti presentati ha ottenuto dei riconoscimenti: sette volte il primo premio, tre volte il premio del pubblico e una volta il terzo premio.