la foire d’été
La fiera d’estate
5 agosto 2023
10:00 – 20:30
Prova tu a immaginare un’estate senza fiera: sarebbe come spogliare la città della sua veste più sgargiante, come strappare il sorriso dalla bocca di un bambino, come far evaporare la gioia da un raggio di sole …



Un piacevole spiraglio di folclore
Per chi adora lo sbocciare dei fiori di legno, i colori variopinti delle bancarelle artigiane, il chiasso festoso dei campanacci che suonano. Per chi non può vivere senza le danze notturne, l’intonare dei canti, la tiepida brezza che porta risate e tintinnii lontani.
Ecco una fiera capace di trasformare la burbera montagna in una leggiadra delizia estiva.
Info
Ufficio artigianato di tradizione
Piazza della Repubblica, 15
11100 Aosta (AO)
+39 0165 27 45 97
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L’ARTIGIANATO
NON VA IN VACANZA
ma diventa la scusa perfetta per visitare Aosta

Da qualche anno, per la realizzazione del ciondolo nell’ambito delle manifestazioni estive di artigianato di tradizione, vengono coinvolte le Cooperative di produzioni artigianali tipiche valdostane. Per il 2022 è stata scelta la soc. coop. Li Tsacolé d’Ayas.
Il sabot è la calzatura tipica di Ayas. Le prime tracce scritte risalgono al 1720 e la tradizione continua da allora, anche se, nel tempo, si è perso un po’ il mestiere di sabotier. Negli anni 50 la produzione, velocizzata con l’avvento delle macchine, arrivava a 5.000 paia all’anno. Venivano venduti in tutta la Valle d’Aosta e in Piemonte fino all’Astigiano, avendo Ayas di fatto il monopolio in questo manufatto.
Scopri di più
Per il sabot ideale occorre un legno resinoso e facile da lavorare come il pino cembro. Il lavoro viene effettuato per il 30 per cento a macchina e per il 70 per cento a mano. Non è facile realizzare i sabot perché si fa tutto a occhio. L’unica misurazione sono i centimetri dal pollice al tacco.
Le tipicità di quelli di Ayas sono le fasce laterali molto evidenti davanti che scorrono su tutto il bordo. E’ difficile trovare gli attrezzi perché ogni famiglia ha i propri, ma sono ricordi che non si cedono volentieri alla cooperativa. Un’altra operazione molto complessa è affilarli». La richiesta di sabot è diminuita negli anni: si è passati, negli ultimi anni, da 300 a 150 paia di sabot venduti. I contadini non li richiedono più, qualche abitante di Ayas li acquista (in altre valli della regione sono invece ben poco diffusi), e sono diventati soprattutto un souvenir turistico.

Poesie di legno e pietra
Chi ama la fiera invernale di Sant’Orso non può perdere la sua equivalente estiva, la Foire d’été. Quattrocento artigiani espongono le loro opere lungo le vie della città, raccontando di passioni che affiorano dall’aspra roccia, di dita che affondano nel ruvido legno e di uomini che plasmano il ferro infuocato. Materiali tipici del territorio, tra cui trovano spazio anche manufatti più artistici e meno tradizionali, fatti di vetro, ceramica, rame, oro e argento.
Canti, balli
e buon cibo
La fiera è il luogo in cui la tradizione diventa viva e passeggia lungo le strade ricoprendole con il suo mantello di ancestrale magia.
Non importa se ci sia la neve oppure il sole, l’emozione è sempre grande: tra piatti tipici, musica tradizionale, danze ed esposizioni, il tempo passa veloce ed è già ora del conto alla rovescia per l’edizione successiva.