i sabot
della val d’ayas
Mostra permanente di calzature tradizionali
Val d’Ayas, periodo di Ognissanti. Mentre la pioggia cade fuori dalla finestra, un apprendista scava con impegno la parte interna di un pezzo di legno. Accanto a lui, suo padre si prepara a rifinire l’esterno con un coltello a due mani. È uno scambio di sguardi, di insegnamenti mormorati. L’obiettivo? Uno solo: realizzare i sabot perfetti.
Sapevate che …
Vi è mai capitato di comprare le scarpe scegliendole a occhio, senza basarvi sul numero? Un tempo, i sabot – tradizionali calzature di legno valdostane – venivano confezionati proprio in questo modo: l’artigiano cercava d’intuire le misure del committente e poi li fabbricava.
La realizzazione dei sabot era un’attività tramandata in famiglia, così redditizia da prendere piede (letteralmente) anche nel vicino Piemonte. Per scoprirne tutti i segreti potete visitare la mostra permanente allestita dalla cooperativa Li Tsacolé d’Ayas.
Info
Ayas
Route E. Chanoux, 10
11020 Ayas (AO)
+39 333 21 94 964
Visita il sito web
COME NASCONO
I SABOT DELLA
VAL D’AYAS
Il mestiere
del sabotier
È un lavoro di squadra, anzi, di coppia: i novizi si occupano della parte interna, la più semplice, mentre gli esperti si dedicano a quella esterna. Il legno viene scavato con un attrezzo simile a un cucchiaio e rifinito con scalpello e coltelli fino a dar forma a un paio di calzature calde e robuste.
Li Tsacolé d’Ayas
Notizia che forse vi sorprenderà: non esistono due sabot uguali. Anche quelli appaiati sono diversi tra loro, perché fatti a mano, senza l’ausilio di strumenti di misura. I sabot si differenziano ulteriormente se destinati a uomini, donne o bambini e possono essere decorati con motivi fantasiosi.